É stata pubblicata la relazione annuale per il 2016, la cui copertina è dedicata al gufo reale (Bubo bubo), di cui ben due esemplari sono giunti al Centro nel corso dell’anno passato… insieme ad altri 1113 animali!
Oltre ad un complesso intervento veterinario su uno dei suddetti rapaci, sono stati altresì eseguiti interventi, fra gli altri, su caprioli (Capreolus capreolus), gheppi (Falco tinnunculus), tassi (Meles meles) e testuggini palustri (Emys orbicularis).
Sono proseguiti i lavori di sistemazione ed ampliamento delle sedi distaccate, con la realizzazione di una nuova struttura per erinacei a Novello e la riqualificazione dei laghi a Sommariva Perno.
Nella sede centrale di Bernezzo sono stati predisposti gli adeguamenti strutturali richiesti dal Ministero dell’Ambiente.
Infine, nel corso del 2016 numerosi animali hanno potuto ritrovare la via verso la libertà, fra cui caprioli, falchi pesciaioli (Pernis apivorus) e martore (Martes martes).
Categoria: Uccelli
È stato pubblicato sulla rivista scientifica Avian Biology Research Vol. 9 N. 4 l’articolo Causes of admission and outcomes of Long-eared Owl (Asio otus) in wildlife rescue centres in Italy from 2010 to 2014, contenente il primo resoconto ufficiale dell’indagine relativa al monitoraggio dei ricoveri di gufo comune (Asio otus) ed allocco ((Strix aluco) nei CRAS, a cui partecipa anche il Centro di Bernezzo.
In particolare, gli autori Alessia Mariacher, Riccardo Gherardi, Marco Mastrorilli e Davide Melini si sono concentrati sui dati relativi al gufo comune. Dall’analisi dei dati sui ricoveri di gufo è stato confermato che vengono ricoverati principalmente pulli clinicamente sani, mentre gli adulti sono soggetti a traumi da impatto di varia natura e lesioni da arma da fuoco. Sia gli impatti che le lesioni da arma da fuoco (sorprendentemente frequenti per una specie notturna…) provocano una mortalità molto elevata.
Dal sito internet del Parco Naturale Alpi Marittime:
La specie era stata rilevata solo altre due volte
Uno stercorario mezzano (Stercorarius pomarinus) a Vernante. Un uccello che vive sopra il Circolo Polare Artico e migra verso sud per svernare sull’Atlantico e, in qualche caso più sporadico, nel bacino del Mediterraneo.
Lo stercorario è stato trovato dalla signora Isabella Bertaina ed stato affidato alle cure del Parco e a quelle del Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo.
L’identificazione, non facile perché il soggetto era un giovane con il piumaggio non ancora definitivo, è stata fatta dagli ornitologi Luca Giraudo, Bruno Caula e Gion Boano.
Il ritrovamento è eccezionale, quasi quanto quello del fulmaro (Fulmarus glacialis) ritrovato a Terme di Valdieri nel 1988, perché la segnalazione dello stercorario mezzano in provincia di Cuneo ha due soli precedenti: nel 1881 a Caraglio e nel 1903 a Cavallermaggiore.
L’uccello, nonostante le cure, è purtroppo deceduto a causa di avvelenamento. Le spoglie sono al momento conservate presso il CRAS in attesa della tassidermizzazione.
Il recente rafforzamento della collaborazione intessuta dal Centro con il Parco fluviale Gesso e Stura ha permesso di liberare nell’area naturale numerosi animali curati e riabilitati al CRAS di Bernezzo.
In particolare, in compagnia degli operatori del Parco sono stati rilasciati una civetta (Athene noctua), una donnola (Mustela nivalis, un gufo comune (Asio otus), due faine (Martes foina), tre tortore dal collare (Streptopelia decaocto), quattordici ricci (Erinaceus europaeus) e diciassette gazze (Pica pica).
Durante il 2016 sono stati altresì rilasciati un astore (Accipiter gentilis), un colombaccio (Columba palumbus), un codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus), un lodolaio (Falco subbuteo), una poiana (Buteo buteo), uno sparviere (Accipiter nisus), due caprioli (Capreolus capreolus), due cornacchie (Corvus corone), tre assioli (Otus scops), tre merli (Turdus merula), quattro codirossi spazzacamino (Phoenicurus ochruros), cinque gheppi (Falco tinnunculus) e sette minilepri (Sylvilagus floridanus).
Un’altra civetta, due gufi ed altri dieci caprioli sono stati ancora liberati nella riserva naturale orientata Oasi della Madonnina
Con il contributo di un’offerta minima di € 5,00 più spese di spedizione è possibile acquistare il calendario fotografico del C.R.A.S. per l’anno 2017, intitolato Noi e Loro: i protagonisti restano gli animali, anche se insieme a chi se ne prende cura.
Sono aperte le iscrizioni all’associazione Centro Recupero Animali Selvatici ONLUS per l’anno solare 2017, a fronte di un contributo di € 25,00 per i soci ordinari e di € 50,00 per i sostenitori.
La tessera personale ha validità annuale, dal 1° gennaio al 31 dicembre, e quest’anno è stata dedicata alla civetta capogrosso (Aegolius funereus).
Si tratta di una specie piuttosto rara, ma fortunatamente in leggero aumento. Il suo habitat è costituito dall’areale alpino. Vive in simbiosi con il picchio nero (Dryocopus martius), altro animale raro, ma oggi anch’esso in crescita. La civetta capogrosso usa i nidi abbandonati dal picchio nero per deporre le uova e allevare la prole.
La tessera può essere richiesta o rinnovata contattando il Centro ai consueti recapiti.
Il CRAS di Bernezzo parteciperà a Scherzetto Perfetto, il laboratorio di Halloween organizzato dal Parco fluviale Gesso e Stura presso il polo canoistico Le Basse in Via Basse di Stura n. 54, nelle giornate di venerdì 28 e sabato 29 ottobre.
In particolare, dopo le 18:30 verranno rilasciati alcuni rapaci notturni curati e riabilitati dal Centro.
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni, si prega di fare riferimento al sottostante programma.
S’invitano i soci e gli amici del CRAS a partecipare alla consueta manifestazione di fine estate, denominata Notte delle Civette, presso l’area attrezzata ‘La Magnesia’, a 100 metri dall’entrata principale del Centro, verso la Calce Dolomia.
Per l’occasione verranno liberati gli esemplari di civetta (Athene noctua) curati e riabilitati dagli operatori del Centro nel corso della passata stagione; durante lo svolgimento della manifestazione verrà offerto un modesto rinfresco, ed in conclusione i partecipanti verranno allietati dalla musica e dai balli occitani del gruppo dei Descarpentà.
Il Centro Recupero Animali Selvatici è lieto d’invitare soci, sostenitori, amici, parenti e conoscenti ad un grandioso evento aperto a tutti.
Sabato 10 settembre presso il Santuario di San Magno in Castelmagno saranno rilasciati in contemporanea una magnifica femmina di biancone (Circaetus gallicus) e tre gracchi alpini (Pyrrhocorax graculus).
La liberazione avverrà alle ore 12:30: seguirà una polentata in compagnia presso il ristorante Regina delle Alpi al costo di € 15,00.
Per la buona riuscita dell’organizzazione è obbligatorio prenotarsi entro mercoledì 7 settembre contattando i suindicati recapiti del Centro.
Il biancone, o ‘aquila dei serpenti’, è tra le specie più rare d’Europa: la sua dieta preferita è composta da ofidi, sauri ed insetti. Ritrovato debilitato e con un trauma da urto, è stato seguito e curato sino ad ora dagli operatori del Centro: ora è pronto per riprendere il viaggio verso i Paesi di svernamento.
Magnifici uccelli della tipica avifauna alpina, i gracchi sono stati recuperati dal CRAS, ancora piccini, alla fine di giugno, durante i lavori di ripristino di un condominio a Prato Nevoso: i loro genitori avevano nidificato in un foro d’aerazione per i condizionatori. Al momento del ritrovamento, un piccolo era già morto, ma si è riusciti a salvare gli altri tre, allevandoli e riabilitandoli. Ora sono in condizioni idonee per ritornare nel loro ambiente naturale, sperando che evitino di scambiare condomini per pareti rocciose.
Malgrado pesanti carenze da parte delle istituzioni pubbliche, gli operatori del Centro, spinti da grande passione, continuano a svolgere il loro lavoro nel miglior modo possibile.