Categoria: Uccelli


Notte delle Civette – VI Edizione

S’invitano i soci e gli amici del CRAS a partecipare alla consueta manifestazione di fine estate, denominata Notte delle Civette, presso l’area attrezzata ‘La Magnesia’, a 100 metri dall’entrata principale del Centro, verso la Calce Dolomia.

Per l’occasione verranno liberati gli esemplari di civetta (Athene noctua) curati e riabilitati dagli operatori del Centro nel corso della passata stagione; durante lo svolgimento della manifestazione verrà offerto un modesto rinfresco, ed in conclusione i partecipanti verranno allietati dalla musica e dai balli occitani del gruppo dei Descarpentà.

Invito serata civette 2015

Garzette & Stelle Cadenti 2015

Come nelle passate edizioni, anche quest’anno il Centro parteciperà all’evento Garzette e Stelle Cadenti, prevista dalle ore 19:00 di venerdì 7 agosto presso l’Oasi Naturalistica La Madonnina, nel Comune di Sant’Albano Stura, in collaborazione con l’omonima Associazione.
La serata verterà sull’osservazione delle garzette (Egretta garzetta), uccelli della famiglia degli aironi, di ritorno nello specchio lacustre.
A seguire, osservazione del fenomeno delle stelle cadenti e del cielo di agosto con i telescopi dell’Associazione Astrofili Bisalta.
Ognuno è invitato a portare una merenda notturna al sacco.
Gli operatori del CRAS libereranno alcuni esemplari di civetta (Athene noctua), che potranno così riacquistare la libertà all’interno dell’area protetta.

Dal quotidiano La Stampa di lunedì 13 luglio 2015:

La Stampa 13 Luglio 2015

XI Festa del Parco Fluviale Gesso & Stura

Come nelle passate edizioni, anche quest’anno il Centro ha partecipato lunedì 22 giugno alla Festa del Parco Fluviale Gesso & Stura; già dal pomeriggio i ragazzi del CRAS sono stati presenti con uno stand allestito nella zona sottostante il Santuario della Madonna degli Angeli, nel comune di Cuneo. Al termine dei festeggiamenti, dopo le ore 21:00 sono stati rilasciati in natura un paio di rapaci notturni curati e riabilitati dal Centro: un esemplare di gufo comune (Asio otus) aggredito da corvidi ed uno di allocco (Strix aluco) proveniente da Benevagienna, ritrovato a bordo strada in condizioni di difficoltà.

xifestadelparco

Riccio Day

A seguito del grande successo della prima edizione invernale del Riccio Party, il C.R.A.S. ripropone il Riccio Day, una giornata di beneficenza all’aperto a favore della Ninna, la nuova sezione del Centro dedicata all’accoglienza ed alla cura dei ricci, operativa a Novello in Via Regina Margherita n. 1 sotto la supervisione del Dott. Massimo Vacchetta.
Il ritrovo è fissato alle ore 10:30 di domenica 31 maggio presso la Casa Vacanze B&B San Stefanetto, sita in Treiso alla Via Ferrere n. 1. La giornata inizierà con la liberazione di alcuni uccelli curati e riabilitati dal Centro; in particolare, s’involeranno tre tortore dal collare (Streptopelia decaocto), un fringuello (Fringilla coelebs) ed uno storno (Sturnus vulgaris).
Successivamente, si darà seguito al programma riportato nel volantino sottostante.

riccio party

Aquila reale

Dai quotidiani locali online Cuneocronaca.it e TargatoCN.it di giovedì 7 maggio 2015:

Bernezzo/ Allarme del Centro Recupero Animali Selvatici: avvelenamento di aquile reali per via indiretta


bracconaggio: le conseguenze dell’uso di bocconi avvelenati

Il tema del bracconaggio di animali selvatici per avvelenamento tramite bocconi abbandonati è tra i più discussi in questo periodo a causa dei numerosi individui di fauna selvatica trovati morti per questa causa. Parecchia attenzione è stata posta dai media soprattutto sulle conseguenze che quest’attività ha sul lupo (Canis lupus), oggetto di dibattito molto attuale.

Tuttavia è forse meno conosciuto l’effetto che l’avvelenamento può avere sul resto della fauna selvatica. L’avvelenamento per ingestione diretta del boccone è frequente fra molti carnivori, mentre potrebbe essere meno intuitivo pensare al fatto che molti animali muoiono per intossicamento in modo indiretto, ovvero nutrendosi di carcasse di specie cibatesi del veleno stesso.

È proprio il caso delle due aquile reali pervenute al Centro Recupero Animali Selvatici tra la fine del 2014 e l’inizio dell’anno in corso. L’aquila reale (Aquila chrysaetos) è una specie particolarmente a rischio poiché può essere avvelenata direttamente dai bocconi a lei appetibili oppure, essendo parzialmente necrofaga, mangiare carogne di animali morti per le stesse cause.

La prima aquila recuperata dal personale del C.R.A.S. in Valle Maira nel mese di dicembre 2014 presentava manifestazioni spastiche di entrambi gli artigli, anemia, astenia e denutrizione, oltre a stitichezza. Inoltre, dalla necroscopia, è apparsa una grossa borra (rigurgito costituito da cibo indigesto) che bloccava il gozzo e quindi il tratto gastro-intestinale.

La seconda, ritrovata in Valle Stura e recapitata al C.R.A.S. da un privato nel mese di marzo 2015, presentava sintomi simili alla precedente quali astenia, anemia e denutrizione. Inoltre era caratterizzata dalla totale assenza degli artigli del primo dito di entrambe le zampe posteriori, forse a causa di asportazione accidentale, con probabile perdita di molto sangue.

Le due aquile sono rimaste ricoverate presso il Centro Recupero di Bernezzo per qualche giorno e sono poi decedute nonostante i tentativi di salvarle. Le carcasse sono state poi inviate interamente all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per analizzarle e comprendere le cause di morte. Dalle analisi effettuate è risultato che la prima aquila rinvenuta presentava livelli di piombo negli organi emuntori (fegato e rene) molto alti mentre nella seconda sono stati isolati germi potenzialmente patogeni. Ma ciò che maggiormente preoccupa è la presenza in entrambi gli individui di anticoagulanti dotati di elevata tossicità, usualmente impiegati come esca rodenticida.

In particolare le sostanze rilevate negli organi delle due aquile sono il brodifacoum, il bromadiolone e il difenacoum. La loro presenza nelle carcasse giustifica appieno i sintomi sopraindicati e si ritiene che possa essere la causa principale di morte dei due rapaci. Si tratta inoltre di sostanze largamente usate nei bocconi avvelenati distribuiti sul territorio dai bracconieri per eliminare la fauna selvatica ritenuta ‘dannosa’ o ‘fastidiosa’, poiché molto facilmente reperibili.

Nelle stesse settimane era stata segnalata la presenza di un’altra aquila reale in Valle Stura con difficoltà a volare e dal comportamento anomalo e che sembrava, osservandola a distanza, presentasse lo stesso problema di contrazione delle zampe posteriori come l’esemplare pervenuto al C.R.A.S. a dicembre. Non è stato però possibile recuperarla e purtroppo non si sa quale sia stato il suo destino, ma è probabile che le cause del suo stato di salute precario fossero le stesse.

Il Centro di Recupero di Bernezzo vuole porre all’attenzione dei lettori questo grave problema portando ad esempio i tre decessi sopra descritti, che rappresentano una grave perdita alla popolazione di aquile della nostra provincia, considerato il breve tempo in cui queste morti sono avvenute. Se si pensa inoltre che gli animali in difficoltà che vengono portati al C.R.A.S. sono solo una piccola parte di quelli che muoiono in natura e non vengono ritrovati dall’uomo, è preoccupante pensare che altri esemplari di aquila reale abbiano potuto incorrere nelle stesse cause di mortalità.

Nella speranza che le istituzioni implementino ulteriormente i controlli sull’attività illegale di bracconaggio mediante bocconi avvelenati, nonostante siano già stati fatti, e siano in corso, molti sforzi in questa direzione, il nostro appello va a tutti i cittadini che possono contribuire attivamente a combattere un atto così deplorevole. Denunce e segnalazioni da parte di chi si imbatte nel bracconaggio sono alla base di una lotta efficiente: confidiamo nell’aiuto di tutti perché non arrivino più casi disperati di animali in fin di vita, animali che non sono di nessun fastidio alle attività umane e che hanno il diritto di vivere tanto quanto noi ‘bipedi’.”

Pasquetta al CRAS 2015

Pasquetta 2015

astore

Favorite dalle temperature più miti, proseguono le liberazioni degli ospiti invernali del Centro. Lo scorso 12 marzo gli operatori del CRAS sono infatti ritornati all’Oasi Naturalistica La Madonnina, sita nel Comune di Sant’Albano Stura, per procedere alla liberazione di un capriolo femmina (Capreolus capreolus), un astore maschio (Accipiter gentilis) e tre storni (Sturnus vulgaris).

É stata pubblicata la relazione annuale per il 2014, la cui copertina è dedicata ad una cucciolata di volpi (Vulpes vulpes) allevate e curate dal Centro, consultabile in formato digitale nel box riportato qui sotto.
L’anno appena trascorso è stato testimone dell’inaugurazione della sede distaccata La Ninna di Novello, specializzata nel recupero degli Erinacei, nonché dell’ampliamento della struttura per primati, che attualmente ospita quattro esemplari di bertuccia (Macaca sylvanus) e della realizzazione della nuova aula didattica.
In ambito veterinario sono stati eseguiti numerosi interventi chirurgici ed ortopedici, riguardanti soprattutto ungulati e rapaci.
Tra gli animali liberati si ricordano in particolare un porciglione (Rallus aquaticus), una rondine montana (Ptyonoprogne rupestris) ed un tarabusino (Ixobrychus minutus).

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