Con un’offerta minima di € 5,00 più spese di spedizione è possibile acquistare il calendario fotografico del C.R.A.S. per l’anno 2023, dedicato alle specie più rappresentative degli individui accuditi nel corso dell’anno appena trascorso nella sede principale di Bernezzo e nella sede distaccata Centro Tartarughe di Sommariva Perno, in collaborazione col fotografo Fabrizio Dao.
Indice di Ricerca: grifone
Dal quotidiano La Stampa di martedì 21 giugno 2016:
Rapaci e selvatici rimessi in libertà nel Cuneese
Stasera la festa al Parco Fluviale di Cuneo Il Centro recupero animali di Bernezzo (CN) è nato nel 1985. Stasera Remigio libererà tre rapaci
21/06/2016
PAOLA SCOLA
BERNEZZO (CUNEO)Si occupa delle regine dei cieli, le aquile. Dei signori dell’aria, come falchi, poiane, sparvieri. Di gufi e civette. «Qui è l’unico centro dove si ospitano animali selvatici di ogni taglia e specie, che richiedano cure», sottolinea Remigio Luciano, condottiero di una sorta di «arca di Noè», dove ogni anno vengono curati circa 1200 esemplari. Il Centro recupero animali di Bernezzo, tra Cuneo e le montagne, è nato nel 1985. Remigio, allora gestore del piccolo Zoo di Cuneo, fu costretto a smantellare il «giardino pubblico», perché il Comune non rinnovò più la convenzione. Il rischio era che gli animali venissero venduti o, peggio, abbattuti. Ma la famiglia di Luciano ha una casa a Bernezzo ed è lì che gli esemplari hanno trovato nuovo riparo. All’inizio i compaesani guardarono con un po’ di apprensione quell’esperimento, ma presto la diffidenza è stata vinta. E nel 2001, la Provincia di Cuneo ha autorizzato il Cras a operare per il salvataggio e la custodia dei selvatici.
Remigio ha una straordinaria sensibilità per gli animali. Lo affiancano due dipendenti part time, 4 ragazzi in servizio civile e volontari. Ci saranno anche loro, stasera, alla festa del Parco Fluviale di Cuneo a rilasciare alcuni rapaci notturni rimessi in forze: un gufo e tre civette. «Sono molti i pericoli per i selvatici – dice Luciano -: dall’inquinamento ai pesticidi, dalla caccia ai fili dell’alta tensione, dalle auto a tagliole e veleni». Sono stati bocconi nocivi, «lasciati forse per i lupi», ad avvelenare alcune aquile, che il Cras ha soccorso. «Esemplari di aquile reali, con gravi problemi. La prima è stata recuperata in val Maira. L’altra, salvata in valle Stura da un privato, nel marzo 2015, sembrava anemica e denutrita. Le abbiamo tenute ricoverate per qualche giorno, invano». È andata meglio a un biancone, l’«aquila dei serpenti», trovato ferito in val Tanaro: dall’anello di riconoscimento si è scoperto che 4 anni fa era stato soccorso ad Albisola (Savona), medicato a Bernezzo e liberato. Aveva spiegato il responsabile: «È lo stesso animale trovato nel 2012, debilitato e con un problema alla pupilla destra. Ristabilito, lo avevamo liberato a Castelmagno nel 2013». Dopo tre anni e le migrazioni, il rapace è tornato a pochi km di distanza, si è di nuovo ferito ed è stato riconsegnato al Cras.
Ma l’«arca di Remigio» è tanto altro. Nel 2013, per esempio, sono stati ricoverati 94 caprioli, camosci, cinghiali, ghiri, lepri, martore, procioni, tassi, volpi. Fra gli uccelli aironi, capinere, cuculi, ghiandaie, rondini, upupe, scriccioli. Poi rospi, biacchi, tartarughe. Per Remigio ogni animale ha una storia. Ce l’hanno gli ultimi «ospiti»: un picchio nero, una martora, una faina e un’averla capirossa. Ce l’aveva la scimmia Citina, legata a un’antenna di un palazzo a Cuneo, compromessa dall’imprinting umano. «Salviamo gli animali, organizziamo iniziative didattiche – conclude – e siamo un buon punto di monitoraggio della fauna. Come quando abbiamo seguito un grifone, con il Gps, fino in Spagna. La nostra realtà non ha scopo di lucro e le risorse sono scarse. I Comuni ci aiutano, Regione e Provincia faticano. Il sostegno con il 5×1000 sarebbe un’enorme boccata di ossigeno»
É stata pubblicata la relazione annuale per il 2013, la cui copertina è dedicata al grifone (Gyps fulvus) liberato la scorsa estate ad Argentera, consultabile in formato digitale nel box riportato qui sotto o direttamente scaricabile dal sito www.recuperoselvatici.it.
In base agli ultimi dati inviati dal trasmettitore GPS assicurato all’esemplare di grifone (Gyps fulvus) liberato ad Argentera, sin dai primi di novembre il grande rapace si è fermato in Aragona, dove è attualmente presente, in una delle migliori zone per avvoltoi dell’intera regione.
Potete seguire gli spostamenti del grifone anche direttamente sul sito del Gruppo Piemontesi Studi Ornitologici ‘Franco Andrea Bonelli’ a quest’indirizzo.
Prosegue con grande attenzione ed interesse il monitoraggio dell’esemplare di grifone (Gyps fulvus) liberato ad Argentera con trasmettitore GPS.
Dopo essersi soffermato nell’entroterra francese delle Alpi Marittime, il grande rapace si sta dirigendo sempre più ad ovest, verso le Cevenne, uno dei primi siti di reintroduzione del grifone in Francia.
Potete seguire gli spostamenti del grifone anche direttamente sul sito del Gruppo Piemontesi Studi Ornitologici ‘Franco Andrea Bonelli’ a quest’indirizzo.
Di seguito trovate anche il video realizzato dagli operatori del CRAS, che ripercorre le fasi più significative della permanenza del grifone, dal suo ingresso al Centro alla tanto desiderata liberazione.
Il settimanale cuneese ‘La Guida’ ha dedicato un articolo al grifone (Gyps fulvus) liberato ad Argentera, che potete leggere cliccando sul link impresso a fondo dell’articolo.
Come riportato dalla mappa sottostante, il grande rapace continua a spostarsi lungo il versante francese; dopo una trasvolata al limitare delle valli torinesi, è ritornato a sud, soffermandosi verosimilmente in uno dei dormitori presenti sul territorio.
Potete seguire gli spostamenti del grifone anche direttamente a quest’indirizzo sul sito del Gruppo Piemontesi Studi Ornitologici ‘Franco Andrea Bonelli’, che si ringrazia non solo per l’attiva collaborazione, ma anche per aver economicamente contribuito al progetto, invitando le numerose associazioni interessate alla conservazione dei grifoni a partecipare in modo altrettanto efficace per la buona riuscita dell’operazione.
Il monitoraggio dell’esemplare di grifone (Gyps fulvus) liberato ad Argentera con trasmettitore GPS prosegue con grande speranza ed attenzione da parte degli operatori coinvolti.
Dopo essersi diretto verso la Val d’Ubaye subito dopo il rilascio in natura, il grosso rapace si sta ora spostando verso sud-ovest, ovvero verso le Gole del Verdon. L’uccello presumibilmente si è unito ad uno dei gruppi di volo delle Alpi Marittime, i quali, costituiti anche da 15-20 individui, consentono agli animali di disperdersi alla ricerca di cibo, mantenendosi però in contatto visivo anche su lunghe distanze.
Potete seguire gli spostamenti del grifone anche direttamente sul sito del Gruppo Piemontesi Studi Ornitologici ‘Franco Andrea Bonelli’ a quest’indirizzo.
Con grande gioia e sollievo di tutti gli operatori coinvolti nel progetto, sono arrivati i primi dati inviati dal trasmettitore GPS assicurato all’esemplare di grifone (Gyps fulvus) liberato la scorsa settimana ad Argentera. Il grifone è stato marcato attraverso la decolorazione di alcune penne remiganti e inanellato con anello colorato per permetterne il riconoscimento in volo e attraverso la fotografia. Come si nota nell’immagine, dopo qualche ora di ambientamento, il grande rapace ha attraversato il confine dirigendosi in Val d’Ubaye, presumibilmente imbrancandosi con altri grifoni osservati nelle vicinanze il giorno stesso della sua liberazione.
Potete seguire gli spostamenti del grifone anche direttamente sul sito del Gruppo Piemontesi Studi Ornitologici ‘Franco Andrea Bonelli’ a quest’indirizzo.
Dal quotidiano online della Provincia di Cuneo:
Sarà liberato venerdì 9 agosto ad Argentera il grifone salvato dal Cras di Bernezzo
Il presidente Gancia e l’assessore Isaia: “Grazie al Cras ed a Remigio Luciano la nostra provincia avrà la possibilità di offrire un contributo nello studio scientifico di una specie rara”
L’esemplare di Gyps fulvus assistito dall’operatore Matteo Parola
Tornerà in libertà venerdì 9 agosto, in Valle Stura, ad Argentera, il grifone (Gyps fulvus) ospite da alcuni mesi del Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo. La presenza dell’esemplare era stata segnalata ad inizio aprile da un istruttore di vigilanza faunistico ambientale della Provincia nei pressi di Sambuco, dove si aggirava in evidente stato di debilitazione.
Recuperato con un intervento in tarda serata dal personale del Cras, coordinato da Remigio Luciano, era stato trovato in condizioni di ipotermia e malnutrizione, possibili conseguenze dalla forte escursione termica registrata nell’area del ritrovamento nei mesi primaverili: le temperature elevate di febbraio e le successive nevicate hanno probabilmente bloccato in quota l’animale già indebolito dall’impossibilità di procurarsi cibo.
Sottoposto a visita accurata, grazie ad una terapia di riabilitazione mirata in soli 15 giorni di permanenza al Centro recuperava peso, passando dai 7 chilogrammi registrati all’arrivo ai 10 kg. Esami e misurazioni effettuati dal personale veterinario hanno rivelato l’età dell’animale che si aggira intorno ai 6 anni e l’apertura alare di 2 metri e 60 centimetri. Considerata la rarità del ritrovamento e la possibilità di accesso a informazioni dettagliate sul comportamento della specie, il grifone è stato dotato di un trasmettitore satellitare GPS che permetterà di accompagnarlo nel suo viaggio di ritorno alla normalità e conoscerne al contempo spostamenti ed abitudini. Grazie all’interessamento del Gruppo di Studio ornitologico del Piemonte e del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola, il Gyps fulvus sarà, inoltre, protagonista di tesi di laurea che registreranno i risultati delle attività di ricerca sul campo e delle analisi dei dati ricevuti.
La scelta della Valle Stura come luogo di liberazione è dettata dall’avvistamento in zona di gruppi della stessa specie. Il servizio di Vigilanza delal Provincia si occuperà del coordinamento delle operazioni sul posto.
“La vicenda che si è conclusa positivamente – spiegano la presidente della Provincia Gianna Gancia e l’assessore con delega alla Tutela faunistica Stefano Isaia – rappresenta un’ulteriore prova dell’ottimo lavoro svolto dal Cras di Bernezzo. Per l’impegno e la dedizione dimostrata nei confronti della salvaguardia del territorio e della fauna locale è, quindi, doveroso un ringraziamento a tutto il personale e al direttore Remigio Luciano. Grazie a loro la nostra provincia avrà la possibilità di offrire un contributo nello studio scientifico di una specie rara e di indiscusso fascino”.
La cittadinanza tutta è quindi invitata ad assistere alla liberazione del magnifico rapace.
Il ritrovo è previsto alle ore 10:00 presso la piazza centrale di Argentera; seguirà una breve passeggiata di circa 15 minuti al sito individuato per il rilascio.