È stato pubblicato sulla rivista scientifica Avian Biology Research Vol. 9 N. 4 l’articolo Causes of admission and outcomes of Long-eared Owl (Asio otus) in wildlife rescue centres in Italy from 2010 to 2014, contenente il primo resoconto ufficiale dell’indagine relativa al monitoraggio dei ricoveri di gufo comune (Asio otus) ed allocco ((Strix aluco) nei CRAS, a cui partecipa anche il Centro di Bernezzo.
In particolare, gli autori Alessia Mariacher, Riccardo Gherardi, Marco Mastrorilli e Davide Melini si sono concentrati sui dati relativi al gufo comune. Dall’analisi dei dati sui ricoveri di gufo è stato confermato che vengono ricoverati principalmente pulli clinicamente sani, mentre gli adulti sono soggetti a traumi da impatto di varia natura e lesioni da arma da fuoco. Sia gli impatti che le lesioni da arma da fuoco (sorprendentemente frequenti per una specie notturna…) provocano una mortalità molto elevata.
Indice di Ricerca: pullo
Due femmine di gufo reale (Bubo bubo) e lodolaio (Falco subbuteo) sono state liberate in una zona idonea del Parco naturale regionale del Beigua, dopo un periodo di ricovero passato al Centro.
Il giovane gufo reale venne ritrovato su di un molo del porto di Genova in seguito ad un trauma da urto, probabilmente derivato dall’impatto contro un autoveicolo mentre si stava spostando alla ricerca di territorio. Soccorso dai volontari della Sezione E.N.P.A. di Savona, pervenne successivamente al Centro per la riabilitazione, a seguito della quale, una volta assicuratisi della sua abilità nella caccia, ne veniva decisa la liberazione.Il lodolaio giunse al C.R.A.S. come pullo imprintato; è stato liberato al suo secondo anno di vita, dopo un adeguato rinselvatichimento, protrattosi per oltre un anno in modo da permetterle di raggiungere le ottimali condizioni fisiche necessarie per affrontare la migrazione verso l’Africa.
Prima del rilascio in natura, entrambi i rapaci sono stati inanellati coi codici E2634 per il gufo reale e T41298 per il lodolaio.